Cristina Comi nasce nel 1987 a Reggio Calabria, dove vive e lavora. Nel 2006 consegue il diploma di maturità presso il Liceo Artistico Mattia Preti di Reggio Calabria. Nel 2013 i suoi lavori vengono selezionati per il progetto Kalabrye, presso Leucò Art Gallery, Milano.

Cristina Comi, Serie Spazialità Empiriche- Identità Cromatiche, 2013, stampa digitale opaca, 35X50 cm
“Nel soffio della notte, prima di toccare il paesaggio appeso oltre le stelle, il poeta, l’artista, lo scrittore sa fermarsi sul meditato silenzio. La tempesta delle epidermiche ore del giorno, adesso tace mentre la polvere coltivata nell’empirico spazio delle dolorose memorie prosegue a caricare grigi fardelli. Esausto, il tetto del Sogno di Erica dorme sul letto sfatto da assenti lavoratori. La muta del luogo in Identità cromatiche cancella o liquida negli abissi i tradizionali ruoli industriali e striscia sulle ferite insanguinate dallo sfruttamento economico. Un giallo fascio di luce in Giacenza divide la fatalità delle visioni. Ancorato alla fessura del soffitto una parte del raggio resiste, mentre l’altra metà è lì, morta sulla fredda rete del disastro. Le stanze, ammutolite dalle camicie di forza della storia, lasciano con In pegno l’ultima sedia. È la sedia senza candela e tabacco di Vincent Van Gogh che annuncia la mutilata solitudine nei progetti dell’esistenza lasciati come cauzione al destino. Cristina Comi libera l’assenza desolante che sommerge l’infinita tragedia, fotografa, come un reporter sul fronte, un futuro non restituito e scientificamente bombardato che emargina un legittimo appartenersi”.
Testo di Ghislain Mayaud
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